Dieta per dislipidemie
Per dislipidemie si intende alterazioni nei livelli ematici di trigliceridi e/o colesterolo.
Valori sopra la media devono far accendere un campanello di allarme e intervenire in modo tempestivo perché un intervento mirato e preventivo è sicuramente più efficace ed efficiente. Le dislipidemie aumentano sensibilmente il rischi di complicanze cardiovascolari, come ictus ed infarto del miocardio e arterosclerosi.
In casi di valori superiori alla norma il primo intervento da seguire a mio avviso è sempre quello di carattere nutrizionale. Per il colesterolo è molto importante valutare la familiarità e il rapporto tra colesterolo totale e HDL, vero indice di una ipercolesterolemia. Mentre per il colesterolo la genetica la fa un po’ da padrona, per i trigliceridi le cattive abitudini alimentari sono alla base del problema e a differenza di quanto si pensi non sono solo i grassi ad esserne responsabili ma anche alcolici e eccessive quantità di zuccheri.
Ovviamente anche i grassi saranno tenuti sotto controllo, senza dimenticare però che un’adeguata assunzione di grassi insaturi è fondamentale per l’organismo i famosi omega 3 infatti aiutano a ridurre la concentrazione ematica di colesterolo in particolare delle LDL e dei trigliceridi.
Obiettivi della dieta per dislipidemie
La dieta quindi prenderà in considerazione diversi fattori e provvederà a riequilibrare i vari nutrienti nell’alimentazione quotidiana, in particolare saranno tenuti sotto controllo l’intake di carboidrati e grassi facendo attenzione anche agli apporti vitaminici soprattutto dei folati.
La dieta sarà seguita per almeno tre mesi dopo di che verrà fatto un controllo ematico dei valori. Anche in presenza di una normalizzazione dei trigliceridi/colesterolo, la dieta consigliata sarà da considerarsi sempre come punto di riferimento e come guida per uno stile di vita sano.