Dieta per intolleranze alimentari
Prevenire il problema con un’alimentazione sana e varia.
Le intolleranze alimentari sono una complessa e ancora non ben nota classe di patologie legate all’alimentazione.
Gli alimenti generano sempre una risposta immunitaria, possiamo però dire che nel caso di intolleranze questa risposta è eccessiva e prolungata e determina spesso una sintomatologia molto variabile comprendendo:
- cefalee,
- dolori muscolari e articolari,
- gonfiore e dolori addominali,
- variazioni dipendente dell’alvo,
- acne,
- dermatite,
- ritenzione e cellulite,
- stanchezza,
- alterazioni del sonno
- problemi respiratori come asma e sinusite.
A differenze delle allergie le intolleranze non si scatenano in concomitanza con l’assunzione di certi cibi ma possono avvenire dopo giorni ma anche, e più probabilmente, con il passare del tempo a seguito di numerose e continue esposizioni all’alimento/i scatenante essendo le intolleranze strettamente dose.
Le intolleranze sono generate spesso per cattive abitudini alimentari e più precisamente per una alimentazione troppo monotona e ripetitiva, ma possono insorgere anche a seguito di periodi stressanti e alterazioni della flora batterica.
La continua sollecitazione da parte di certe sostanze può generare, soprattutto in persone predisposte, una sorta di effetto “tossico” che produce i sintomi sopra elencati, attraverso l’irritazione della mucosa intestinale la cui permeabilità selettiva viene alterata determinando una sollecitazione eccessiva del sistema immunitario e lo stato infiammatorio.
In genere gli alimenti maggiormente responsabile sono:
- latticini,
- grano e glutine,
- frutta secca,
- uova, in genere le solanacee,
- i lieviti
- oltre ad additivi e coloranti usati oggi per la conservazione degli alimenti.
La dieta per intolleranze alimentari prevede l’eliminazione per un periodo di 1/2 mesi degli alimenti a cui si risulta essere intolleranti. Questi alimenti verranno poi reintrodotti gradualmente.
Obiettivi della dieta per intolleranze alimentari
Il percorso mira al ripristino della tollerabilità, grazie a piani alimentari ad hoc che contrastano lo stato infiammatorio e aiutano il ripristino di una equilibrata flora intestinale.
I Piani alimentari saranno sempre bilanciati e apporteranno tutti i nutrienti.
Infatti credo che non siano gli alimenti a generare un’intolleranza. Credo a che certi alimenti, in condizioni particolari su terreno già fertile, possano sostenere e spingere certi processi infiammatori.
L’obbiettivo infatti non è quello di eliminare l’alimento ma di eradicare la causa/e scatenante e di acquisire le competenze per fare una corretta prevenzione a tavola.